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Oggetto: osservazioni alla variante del piano regolatore generale
del comune di Corte Franca
Il nuovo PRG del Comune di Corte Franca in vigore di fatto dal 2001,
con l’attuale ulteriore variante, viene modificato, con titolo di giustificazione
per adeguamento alle nuove norme Regionali (L.R. 1/2001), particolarmente
per le prescrizioni alle "destinazioni d’uso non ammesse" e alla formazione
del "Piano dei servizi".
In più parti della documentazione si usano parole come: ambiente,
tutela, riordino, contenimento, attenzione ecc. In realtà lo scopo
evidente della variante è inserire ~ 200.000 metri quadrati con
~ 80.000 metri cubi di nuovi edifici di vario genere, principalmente, pare,
in favore di interessi personali di coloro che stanno sfruttando il nostro
territorio.
Si autorizzerà, inoltre, la trasformazione (quindi la definitiva
compromissione) di aree di salvaguardia e di particolare importanza idrografica
già tutelate nel vigente PRG.
Con amara, evidente constatazione abbiamo visto che, quando ci sono,
le normative di tutela delle vere risorse per la nostra comunità,
trovano spazio solamente "sulla carta" mentre, nella sostanza, le regolamentazioni
urbanistiche vengono piegate agli interessi di bottega di qualche singolo
o di qualche lobby, soggetti che ottengono grossi vantaggi economici (diversi
miliardi delle vecchie lire) a discapito della comunità locale.
Su quanto poco siano rispettate le prescrizioni di tutela, basti ad
esempio osservare che, su circa 20 siti segnalati nel vigente PRG per la
loro importanza idraulica, 5 (cinque) recentemente sono stati manomessi,
chiusi o completamente distrutti.
Come semplici abitanti, residenti dalla nascita in questo comune, ci
si chiede se valga la pena continuare a consumare irreparabilmente il territorio,
per scopi estranei ad una vera utilità della comunità di
Corte Franca. In cambio, la comunità (il Comune) ne ottiene poco,
forse il sufficiente per realizzare nuove opere di discutibile funzione
sociale nonché interventi puramente estetici, che continueranno
a generare ingenti costi di mantenimento e, con essi, nuove "necessità"
di sfruttamento del territorio.
Curioso, infine, che proprio un’amministrazione sostenuta dal motto
"Padroni a casa nostra", apra ancora il Nostro Comune alla speculazione
edilizia, cosi da generare di fatto flussi di gente estranea alla nostra
Comunità. Del resto, le idee sono idee, il danaro è tutt’altro
affare…
Osservazione N°I
alla variante n° 18:
"TRASFORMAZIONE DI UNA ZONA UMIDA CON PERMESSO DI COSTRUIRE UNA STRUTTURA DI STOCCAGGIO AL SERVIZIO DELL’AZIENDA VITIVINICOLA." (Ziliani) |
Osservazione N°II
alla variante n° 9:
Zona F6 – "ATTIVITA’ RICETTIVE AL SERVIZIO ALLE TORBIERE" |
Osservazione N°III
alla variante n° 7/b:
"AREA ATTREZZATA A PARCHEGGI PER 18000 METRI QUADRATI IN ZONA AGRICOLA DI SALVAGUARDIA E IN ZONA DI RISPETTO AMBIENTALE" |
Osservazione N°IV
alla variante n° 8:
Zona F5 - "ATTIVITA’ ALBERGHIERA E DI RISTORAZIONE" (Colombera) (Ziliani) |
Osservazione N°V
alla variante n° 4/b:
"TRASFORMAZIONE DI UNA ZONA E1 – AGRICOLA DI SALVAGUARDIA A ZONA D4 – COMMERCIALE DI ESPANSIONE" (Autogrill) |
Osservazione N°VI
alla variante n° 1/d :
"P.L. BETTOLINO"(Verso le valli di Calino) |
Osservazione N°VII
alla variante n° 12:
"PERIMETRO ZONA GOLF" |
Osservazione N°VIII
alla variante n° 14:
"AGRITURISMO SOLIVE" (Bariselli) |
Osservazione N°IX
alla variante n° 6/a:
"ZONA DI AMPLIAMENTO DI UNA ZONA D5 A PIAZZALI PRIVATI" (L’Edile) |
Osservazione N°X
alla variante n° 1/b:
"P.L. VIA VILLA" (Felappi) |
Osservazione N°XI:
CAMPO DI CALCIO DEI PIOPPI A NIGOLINE |
Osservazione N°XII:
SISTEMA DEI SERVIZI: VIABILITÀ CICLABILE E PEDONALE |
Osservazione N°XIII :
SISTEMA DEI SERVIZI: RIORDINO DELLA VIABILITÀ PRINCIPALE |
Si chiede che l’area in oggetto in zona Fontana di Borgonato non sia trasformata e venga mantenuto l’attuale vincolo, come da articolo N°34 delle norme di attuazione del vigente PRG, nel rispetto della legge 431/1985 oltre che per l’importante funzione quale area di spaglio pertinente al bacino idraulico Demaniale della valle Fontana.
Mediante la trasformazione dell’area non sono rispettate:
· La funzione a zona di esondazione del fosso Longarone che è
di circa due metri più alto del piano di campagna, rispetto alle
aree oggetto di trasformazione. Sul fianco del ponte di attraversamento
del fosso longarone in via Fontane esiste infatti uno scolmatore di piena,
avente funzione di punto di tracimazione, durante le ingenti precipitazioni,
nella sottostante area di spaglio valle Fontana (tale area è già
stata gravemente compromessa dalle strutture, non si sa come autorizzate,
delle esistenti discoteche).
· La fascia di rispetto dell’esistente pozzo Borgonato (raggio
200m come D.L. 18 Agosto 2000 n. 258) che è scavalcata con prescrizioni,
le quali non danno reale garanzia di rispetto. L’inquinamento dell’importante
falda idrica, infatti, è palese, cosi’ come la situazione di continuo
scarico abusivo della rete fognaria nel bacino in oggetto, sia per gli
edifici industriali e civili della zona, come per le discoteche e lo stato
di abbandono del depuratore di Borgonato.
· La distanza minima dalle acque di metri 10 per le opere edili
e di scavo come R.D.25/1904
· La carta della fattibilità geologica inserita nel vigente
PRG del geologo dott. Novali capitolo 11 pag. 17. Si ricorda infatti che
tale relazione geologica è ancora valida, essendo trascorsi solamente
tre anni dallo studio (i tempi della geologia sono molto lunghi: dell’ordine
del milione di anni).
· La vecchia strada vicinale delle fornaci nelle sue condizioni
di carrareccia di campagna, che sarebbe asfaltata e allargata incrementando
la rovina (già in corso) di ciò che resta dei caratteristici
"Dossi" di Borgonato.
Si ricordi inoltre l’Estratto art. 34 norme di attuazione vigente
PRG:
Le zone umide e le zone a vegetazione idrofila del territorio
comunale ed individuate dalla cartografia di piano rappresentano arre che
per la loro rilevanza biologico-naturalistica sono soggette alla massima
tutela.
In queste zone non è consentita alcun’alterazione dello
stato dei luoghi e devono essere conservate la flora e la fauna originarie.
E' vietata qualsiasi opera che preveda movimenti di terra o sistemazioni
agrarie che determinano variazioni piano altimetriche dell’assetto dei
terreni. E' consentito lo sfalcio periodico del canneto.
Le coltivazioni dovranno arretrasti a non meno di MT 2.00 dall’orlo
perimetrale. Lungo le rive ed in un raggio di MT 20.00 dal perimetro non
potranno essere ammassate sostanze che potrebbero provocare l’inquinamento
delle acque.
Osservazione
N°II alla variante n° 9:
Zona F6 – "ATTIVITA’ RICETTIVE AL SERVIZIO ALLE TORBIERE"
1
Si chiede che venga annullata la trasformazione da zona E1 a zona
F6, in quanto le futili motivazioni stesse della variante basterebbero
al suo annullamento.
Si parla di realizzare "attività ricettive al servizio
delle Torbiere": "i giochi dei bambini", i "servizi di ristoro", il "turismo
anche culturale", i "posti di osservazione privilegiati" muniti di "torrette
dove con il cannocchiale sia possibile vedere le unicità….." (questa
sarebbe la più divertente e fantasiosa se fosse una favola, ma purtroppo
è tristemente reale).
Inoltre sono previsti "bar, ristoranti, sala riunioni, alloggio
per il custode, servizi, giochi all’aperto, zona per pic-nic coperta" (per
fortuna che la legge regionale 1/2001 impone di scrivere che "è
vietata ogni altra destinazione d’uso principale").
La riserva naturale delle Torbiere del Sebino, istituita con
il D.C.R. 1846 del 1984, non necessità di alcuna struttura, anche
alle sue "porte", che andrebbe in contraddizione con la definizione stessa
di riserva naturale. Il primo intervento serio e prioritario da attuare
sulla zona sarebbe quello di evitare che gli scarichi fognari finiscano
direttamente in torbiera.
Osservazione
N°III alla variante n° 7/b:
"AREA ATTREZZATA A PARCHEGGI PER 18000 METRI QUADRATI IN
ZONA AGRICOLA DI SALVAGUARDIA E IN ZONA DI RISPETTO AMBIENTALE"
1
Osservazione N°IV alla variante n° 8:
Zona F5 - "ATTIVITA’ ALBERGHIERA E DI RISTORAZIONE" (Colombera) (Ziliani)
1
La consistente superficie di territorio pedecollinare che ingloba la
sedicente struttura alberghiera della Colombera dovrebbe avere una destinazione
d’uso più utile per la comunità di Corte Franca: queste villette
sarebbero destinate unicamente a forestieri del territorio che vengono
nella tanto nominata Franciacorta per godere delle sue bellezze naturalistiche
(centri commerciali, capannoni nei baci idraulici, ecc.).
Questi immobili sono progettati nella parte più alta del sito,
in una zona particolarmente acclive, in contrasto con l’art. 50.5 delle
norme tecniche di attuazione: secondo questo articolo bisogna "evitare
le escavazioni di cantiere che inducono dissesti del pendio in seguito
difficilmente controllabili".
Si chiede che i volumi ancora disponibili su tale area vengano edificati
più in basso e destinati all’edilizia economico-popolare per le
persone che da tempo vivono a Corte Franca.
Si chiede inoltre che l’art.44 delle norme di attuazione venga ripristinato
con la prescrizione che "il piano esecutivo dovrà prevedere la realizzazione
del collegamento pedonale tra via S. Maria e via S. Eufemia per il tratto
interessato dalla proprietà", come nelle precedenti norme.
Osservazione
N°V alla variante n° 4/b:
"TRASFORMAZIONE DI UNA ZONA E1 – AGRICOLA DI SALVAGUARDIA A ZONA
D4 – COMMERCIALE DI ESPANSIONE" (Autogrill)
1
Una nuova area commerciale alle porte di Corte Franca, oltre che
al discutibile impatto paesaggistico, verrebbe a incrementare ulteriormente
il traffico sulla SPXI Rovato-Iseo, incentivato anche dalla realizzazione
della nuova bretella di Nigoline.
La trasformazione di 25000 metri quadrati in una zona periferica rischia
di creare un processo di "conurbazione": questo fatto è anche evidenziato
dalle tavole del PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) della provincia
di Brescia, che sottolineano questa situazione di criticità.
Si chiede che tale zona rimanga E1: agricola di salvaguardia.
Osservazione
N°VI alla variante n° 1/d :
"P.L. BETTOLINO"(Verso le valli di Calino)
1
Un ulteriore incremento edilizio di questa zona, non è giustificabile se non dalla classica speculazione edilizia, difatti si va a urbanizzare ulteriormente un area completamente decentrata rispetto ai nuclei abitati, per questioni di tipologia e distanza dal paese difficilmente sarà usufruibile dalla popolazione locale, ma da persone estranee. Si incominciano a vedere pesantemente sulla Comunità le conseguenze sociali e le contrarietà al rispetto delle nostre tradizioni causate dalle scelte urbanistiche "a scatola chiusa" governate di fatto in modo monopolistico dagli "immobiliaristi".
Si chiede che tale area rimanga agricola, i volumi assegnati potrebbero
essere portati vicino al centro abitato e destinato all’edilizia economico
popolare, con chiari regolamenti, che non diano la possibilità di
utilizzo diverso dalla diretta residenza delle persone che da tempo
abitano a Corte Franca.
Osservazione
N°VII alla variante n° 12:
"PERIMETRO ZONA GOLF"
Riteniamo che la struttura del campo da Golf, da ~ UN MILIONE DI METRI
QUADRATI (1.000.000 di m2 piuttosto in difetto che in eccesso), non abbia
diritto a pretendere ulteriore territorio che verrà definitivamente
escluso all’utilizzo della popolazione autoctona.
Inoltre l’assegnare nuovi metri cubi palesa l’obiettivo di speculazione
edilizia, esclusiva del sedicente campo da golf.
Chiediamo che tali aree rimangano agricole di salvaguardia.
Osservazione
N°VIII alla variante n° 14:
"AGRITURISMO SOLIVE" (Bariselli)
L’agriturismo Solive, ben più conosciuto come ristorante, viene
premiato con ulteriori volumi malgrado siano palesi sia le vere vocazioni
dell’attivita’ (diverse da cio’ che prevedono i regolamenti agrituristici)
sia la continua manomissione del vicino territorio.
Si ricordi, a tal proposito, la continua manomissione delle risorgive
delle Paiole e dei fossi ad esse limitrofe. Del resto tali operazioni vengono
deliberatamente"consentite", se non addirittura favorite.
Riteniamo inoltre che non è sensato l’incremento dell’antropizzazione
in questa zona assolutamente priva di rete fognaria.
Si chiede che non vengano aumentati i volumi altamente impattanti dal
punto di vista paesistico, e che la zona umida delle Paiole venga ripristinata
secondo le norme vigenti.
Osservazione
N°IX alla variante n° 6/a:
"ZONA DI AMPLIAMENTO DI UNA ZONA D5 A PIAZZALI PRIVATI" (L’Edile)
Il continuo ampliamento di questa ditta (aumentato in occasione di ogni
variante e P.R.G.) con depositi e discariche nel sottosuolo non è
giustificato in quanto va a occupare aree agricole di salvaguardia che
sarebbero da tutelare il più possibile (anche per una auspicabile
futura funzione di risorsa per prodotti alimentari genuini a diretto consumo
locale).
Si rischia che nel giro delle probabili varianti al P.R.G. future,
questa ditta occupi tutta la campagna centrale di Corte Franca e giunga
fino all’abitato.
Si segnala che l’area soggetta a trasformazione e già usata
in parte come discarica dalla stessa ditta Edile inoltre esiste sul posto
un pozzo di prelievo delle acque di prima falda.
Si chiede che l’area in questione rimanga agricola di salvaguardia.
Osservazione
N°X alla variante n° 1/b:
"P.L. VIA VILLA" (Felappi)
CAMPO DI CALCIO DEI PIOPPI A NIGOLINE
1
Nella tavola N°9 - Sistema dei servizi è scomparso il campo
da calcio (ex Pioppi) in via Castagnole a Nigoline. Si chiede che la struttura
sportiva pubblica venga rilevata come di fatto esistente: campo da calcio.
Si rammenta che, a memoria d’uomo, il sito in questione fu un lascito
alla comunità di Nigoline.
Qualora le intenzioni dell’amministrazione fossero quelle di declassare
l’area da verde pubblico attrezzato a zona agricola e magari in futuro,
con una nuova variante, alienarla al Golf, ne denunciamo anticipatamente
il palese danno economico economico e sociale per il comune.
Auspichiamo anche che si abbia il coraggio di manifestare chiaramente
le vere intenzioni dell’Amministrazione relativamente al destino di quest’area.
SISTEMA DEI SERVIZI: VIABILITÀ CICLABILE E PEDONALE
La viabilità ciclabile e pedonale rilevata sulla tavola N°9
- Sistema dei servizi, è in più punti diversa: alcune piste
e percorsi non sono segnati sebbene esistenti, mentre altri sono segnati
come esistenti ma non esistono, se si pensa di far riferimento a quelli
previsti, ne manca l’individuazione di molti utili per una rete di
comunicazione pedonale ciclabile tra le varie realtà territoriali.
La tavola 4/g del vigente P.R.G., è molto più pertinente
alla realtà.
SISTEMA DEI SERVIZI: RIORDINO DELLA VIABILITÀ PRINCIPALE
Nella programmazione del riordino della viabilità principale,
nello studio del piano dei servizi risulta un insufficiente attenzione
alla sicurezza delle zone residenziali e di utilizzo pubblico. Particolare
attenzione dovrebbe essere posta, oltre che a tutto il tratto della SPXI
Rovato-Iseo, anche per i "rettilinei" di via Seradina/via S. Afra e per
il "rettilineo" di via Tito Speri. Quest’ultimo meriterebbe una deviazione
del traffico su via G. Pastore e via A. Grandi allo scopo di proteggere
la parte centrale di via Tito Speri. Queste vie, purtroppo, sono già
state teatro di incidenti mortali. L’ulteriore incremento delle abitazioni
recentemente autorizzato, la prossima apertura della "tangenziale" di Nigoline,
le numerose (e nefaste) varianti in corso di approvazione sono elementi
destinati a moltiplicarne i volumi di traffico. Con essi si moltiplicheranno
i livelli di rischio per le persone …